Ve l'ho mai detto che detesto la parola "femminicidio"?
Questo non vuol dire che sia favorevole al massacro delle donne, chiariamoci.
Detesto questa parola perché, mentre se prima non esisteva il reato "ideologico",
per cosi' dire, adesso, invece, con l'introduzione di questo simpatico
e di difficile pronuncia vocabolo è spuntato anche il suddetto aspetto.
Dubito che qualcuno abbia mai ucciso una donna in quanto donna.
Misogini ce ne sono in quantità, sicuro, basta farsi un giro
tra le religioni, ma non è questo il punto.
Il punto è che chi uccide lo fa per gelosia, per raptus, anche (e soprattutto)
per vigliaccheria, ma non perché ha davanti una donna.
Del resto, prima di essere maschi e femmine siamo tutti uomini
(inteso come "esseri umani").
Il reato di omicidio dovrebbe essere una tutela più che
sufficiente...e invece, a quanto pare, non lo è.
Scriveva Hesse:
"Ogni essere umano è qualcosa di personale, irripetibile; voler sostituire al posto della coscienza personale una collettiva è già una violenza, e il primo passo verso ogni forma di totalitarismo."
Meditiamo...