A margine, però, una cosa vorrei aggiungerla: la libertà di pensiero è tale solo se ruota a 360 gradi.
Questo vuol dire che se il presidente di un'azienda privata ha una diversa immagine/concezione/idea di "famiglia" (vuoi per i motivi che vuoi), ed è quella l'immagine che si sente di voler veicolare nelle pubblicità della propria azienda, onestamente non vedo dove sia il problema, proprio in virtù di quella libertà di pensiero ed espressione tante e troppe volte invocata (il più delle volte a sproposito).
Essere rispettati vuol dire anche rispettare, è bene ricordarlo: la pretesa dell'una senza l'altra, la giri come la si giri, ha sempre un che di dittatoriale, ed è in sé la negazione di quella stessa libertà invocata.
Se io fossi omosessuale, e avessi appreso questa notizia, non ne avrei fatto un dramma; me ne sarei dispiaciuto, certo, tuttavia riponendo maggiori speranze nel successore di Guido Barilla. Perché i tempi cambiano con le persone, e si rinnovano ad ogni generazione, come sta già avvenendo.
Pasta e penne, fratelli.
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